PUBLICATIONS

NARRARE L’INNOVAZIONE
Giorgio Brunetti, Giovanni Bernardi, Gabriella Bettiol –  con un’introduzione di Luca Paolazzi

imLa parola ai protagonisti dell’innovazione nelle imprese manifatturiere: è questo il contenuto e lo spirito di fondo del libro, frutto di una ricerca affidata a Confindustria Veneto SIAV S.p.A. da ISFOL, ente che si occupa di formazione e sviluppo dei lavoratori, per comprendere come venga concepito e sviluppato il complesso fenomeno dell’innovazione. Si articola un percorso nel quale i vari protagonisti narrano i problemi, le opportunità che si prospettano e le scelte che ne derivano. Dalla messa a punto di nuovi “business model” che spiazzano la concorrenza all’articolazione del processo innovativo all’interno dell’impresa e alle varie persone che in molteplici ruoli concorrono a determinarlo. Innovazione quindi come prodotto di una “comunità umana” che va dall’imprenditore al management e ai collaboratori, fino a coinvolgere tutti gli attori della “governance territoriale” a livello sia scientifico-tecnologico (Università, Centri di ricerca) che politico (Regioni). Un libro testimonianza per capire come funziona l’impresa d’oggi e soprattutto  quale potrà essere la sua evoluzione nel futuro

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“Green Skills along the Value Chain of the Automotive Suppliers Industry”

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THE INNOVATION COMPETENCE BROKER: BRIDGING FIRMS AND R&D INSTITUTIONS
Innovation has become a core action in Europe with which to face increased global competition and exploit new development opportunities. To be effective, innovation must represent an interactive, collaborative process involving private and public knowledge providers, firms and policy makers.
Within the Norwegian Programme for Regional R&D and Innovation (VRI), the figure of the Research-based Competence Broker has proved to be an effective tool to support Open Innovation in SMEs. Therefore, this publication contributes to the provision of a detailed overview of his/her activities and profile.
The book is composed of three parts: the first shows the literature and results of case studies carried out in Norway, Italy and Estonia to define the process of intervention and a model of Innovation Broker profile; the second highlights the outcomes of in-the-field observation of Broker profiles in Italy, Germany and Switzerland and presents a validated profile, described according to ECVET (European Credit System for Vocational Educational and Training) and EQF (European Qualifications Framework); the third collects the main activities of a Broker in six Organisations in Northern Italy and identifies the competences of six Brokers in Southern Italy.

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COMPETENZE E RUOLI NELL’INNOVAZIONE
a cura della Partnership del Progetto SKILL-INNFranco Angeli Ed. 2011


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Leonardo NEXT pubblication: Creativity Today…driving innovation for the future – 2011
This book helps individuals, companies and organisations to innovate. It is the result of a 2-years program in which methods and techniques were tested and developed. The focus is on the front-end of innovation, the ultimate point where new ideas come alive. Book in other languages: Italian Version, Romanian Version, Hungarian Version


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L’Assessment delle competenze per i dirigenti in transizione – 2011
Esperienze di successo di Confindustria Veneto e Federmanager Veneto: il Progetto “Network Management – Reti e sviluppo di nuova managerialità”

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AGE MANAGEMENT
Il valore dell’esperienza nelle organizzazioni del lavoro
a cura della Partnership del Progetto EQUAL “Age Management”
Franco Angeli Ed. 2006

Il rapido invecchiamento della popolazione europea, determinato dall’incremento della vita media e dai bassi tassi di natalità, rende sempre più attuale lo slogan che chi lavora “is never too old to built a future”. Futuro gratificante che coinvolge il singolo, l’ambiente in cui opera, i giovani che possono trarre vantaggio dall’esperienza di chi li ha preceduti, in definitiva la società nel suo complesso.
Su questa logica si è basato il progetto “Age Management – Anzianità ed esperienza nelle organizzazioni del lavoro” promosso in ambito del Programma Comunitario EQUAL dalla Regione Veneto, tramite una partnership di sviluppo composta da diversi attori del contesto economico e istituzionale con l’obiettivo comune di guidare in modo attivo e propositivo la gestione del fattore età. Punti qualificanti sono stati l’introduzione di sviluppi nuovi nella gestione delle risorse umane, la sperimentazione di modalità originali per il trasferimento delle competenze a livello intergenerazionale, l’instaurare principi di dialogo e scambio tra le diverse età.
Il progetto si è articolato in quattro punti: analisi documentale e statistica, qualitativa e quantitativa, che ha coinvolto lavoratori e imprese; sperimentazione ai diversi livelli: aziendale, di rete e del sistema di comunicazione territoriale; monitoraggio, valutazione e mainstreaming per dare dei valori di riferimento culturali e operativi; raccomandazioni per i diversi attori, quale guida per le azioni.
Esso può rappresentare uno strumento non solo per la diffusione culturale e la comprensione dell’“Age Management”, ma anche per incidere positivamente sugli equilibri sociali ed economici che nel prossimo futuro coinvolgeranno istituzioni locali e centrali, policy makers, imprese e sindacati per la valorizzazione del lavoratore anziano, la crescita delle competenze dei giovani, lo sviluppo dell’impresa.
Ulteriore elemento caratterizzante del progetto è stata la collocazione del problema della gestione dell’età nell’ambito della “Corporate Social Responsability” (CSR), fattore che sempre più coinvolgerà il mondo produttivo (e non solo): l’impresa socialmente responsabile rappresenterà nel prossimo futuro un elemento non soltanto di distinzione etica, ma di reale competitività anche economica.

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LE STRATEGIE DI CRESCITA DELLE MEDIE IMPRESE
A cura di Giancarlo Corò e Roberto Grandinetti
Partnership Progetto EQUAL “Crescita Qualitativa e Dimensionale delle Imprese Venete”
Il Sole 24 Ore Ed. 2007

L’anomalia dimensionale dell’industria italiana è stata da più parti accusata di essere la principale responsabile della crisi competitiva che il Paese ha attraversato nell’ultimo decennio.
La dominanza di piccole imprese da un lato, e la carenza di grandi gruppi oligopolistici dall’altro, sarebbero così alla base di una scarsa propensione a investimenti in nuove tecnologie, sviluppo del capitale umano e creazione di reti multinazionali – tutti elementi fondamentali per la crescita di un’economia moderna.
Il libro indaga sulle ragioni che portano oggi a considerare la crescita dimensionale come fattore di competitività, provando a individuare anche i diversi problemi che la ostacolano e, soprattutto, la pluralità dei possibili percorsi di evoluzione che le imprese hanno di fronte.
Partendo da un’analisi della letteratura economica e dallo studio di alcuni significativi casi di “medie imprese” di successo, il libro mette in luce come la “questione dimensionale” sia in realtà l’espressione di un problema più generale, costituito dalla necessità posta dal nuovo scenario competitivo di investire di più e meglio in innovazione.
In questa prospettiva, emerge come le strategie di crescita non si riducano all’espansione dei confini proprietari dell’azienda, né a un semplice aumento della scala di produzione, ma guardino allo sviluppo di reti di relazioni con altre
imprese, a livello sia locale che internazionale, all’aumento delle competenze tecniche e manageriali, e al rafforzamento della posizione dell’impresa stessa nella catena del valore.
Il libro, frutto di una ricerca condotta nell’ambito del Progetto Equal “Crescita Qualitativa e Dimensionale delle Imprese Venete”, si propone così di fornire un contributo originale, di natura sia teorica che pratica, al dibattito sull’evoluzione possibile dell’economia italiana.

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TESTO UNICO SULL’IMMIGRAZIONE
Integrato con il regolamento di attuazione
a cura della Partnership Equal “PRISMA”
Franco Angeli Ed. 2005

Le migrazioni sono una faccia della globalizzazione.
Alla mobilità delle merci e dei servizi si accompagna la mobilità delle persone.
Alle reti di imprese si affiancano le reti sociali, che travalicano territori geografici definiti e culture storiche.
L’identità dei singoli, delle comunità, delle regioni e delle nazioni subisce forti innovazioni.
Il fenomeno migratorio, relativamente recente in Italia e nel Veneto, è cresciuto in maniera significativa ed è tale da rappresentare un “dato stabile”, dal quale non si può più prescindere.
Due grandi dinamiche spingono e sostengono le migrazioni: la domanda di lavoro non soddisfatta dalla popolazione residente in un certo territorio; situazioni di povertà e di conflitto che spingono grandi numeri di persone a cercare altrove situazioni di vita migliori. La mobilità è poi fortemente facilitata (rispetto al passato) dalla relativa facilità di trasporto e da organizzazioni (legali e non) che supportano o addirittura incentivano tali flussi.
Il “diverso”, anche se chiamato a ricoprire ruoli e posti di lavoro inevasi, crea nella popolazione residente un senso di paura; lo straniero, anche se fortemente motivato dal e nel lavoro, riscontra forti problemi di integrazione.
Per tali ragioni sono intervenuti, a più riprese e con provvedimenti successivi, il legislatore e la Pubblica Amministrazione, sedimentando – anche se in un tempo relativamente breve – una legislazione cospicua in materia di ingressi, di lavoro, di welfare, di controllo amministrativo, di politiche di inserimento, di ordine pubblico.
La raccolta sistemica dei provvedimenti, l’organizzazione di un indice analitico sono pertanto uno strumento utilissimo a tutti gli operatori, anche economici, che si interessano di mercato del lavoro e della componente straniera che lo caratterizza.
Molte Associazioni di rappresentanza – sia degli imprenditori, che dei lavoratori – hanno in questi anni promosso ed organizzato dei servizi dedicati al tema delle migrazioni.
Questo volume diviene pertanto “un compagno di lavoro” inseparabile.

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IMPRESE E MIGRAZIONI NELLA SOCIETÁ VENETA
a cura della Partnership Equal “G-Local”
Franco Angeli Ed. 2004

Le imprese venete vivono, operano, producono su mercati sempre più globalizzati e internazionali. Ciò produce necessità crescenti di adeguare e modificare continuamente aspetti organizzativi, gestionali e produttivi, con inevitabili conseguenze sulla vita dell’impresa e sulle politiche di management del personale.
Accanto alla globalizzazione dei mercati, altri fenomeni, come il crescente invecchiamento della popolazione e l’esigenza di disporre di una forza lavoro con competenze polivalenti, influenzano le imprese, condizionandone la competitività e la reattività sul mercato.
Tra gli elementi che negli ultimi anni hanno avuto rilevanza maggiore, la presenza crescente dei lavoratori immigrati e le problematiche connesse a questo incremento costituiscono un fenomeno ricco di “sfaccettature”: politiche, sociali, economiche, culturali e non ultimo imprenditoriali.
Questa pubblicazione presenta le riflessioni emerse sul tema della globalizzazione e della gestione dell’immigrazione da un’articolata attività di ricerca sviluppata da un partenariato misto istituzionale – datoriale – sindacale, nell’ambito dell’Iniziativa comunitaria Equal.
L’attività di ricerca ha affrontato e analizzato tre aspetti di spicco del fenomeno dell’immigrazione a livello regionale: il rapporto tra “Globalizzazione e Flussi di Competenze” a seguito dei processi di internazionalizzazione e rilocalizzazione delle attività produttive delle Aziende Venete che hanno portato all’uscita di competenze pregiate rivelatesi un motore di crescita in Paesi di minor livello di sviluppo economico e produttivo; la “Specificazione Etnica e Settori Merceologici” focalizzata sui fattori che hanno collegato alcuni gruppi etnici con le aree geografiche di insediamento ed i settori produttivi di inserimento; la “Governance dei Distretti ed Integrazione” che ha analizzato i meccanismi di integrazione tra popolazione immigrata ed autoctona.

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FORMAZIONE CONTINUA E INNOVAZIONE
Nuove strategie di offerta Formativa per le micro, piccole e medie imprese
a cura di CONFINDUSTRIA Veneto SIAV
Franco Angeli Ed. 2004

Le imprese italiane fanno poca formazione per i loro dipendenti. Questa affermazione, pur fondata e supportata da dati statistici ufficiali, deve necessariamente essere considerata alla luce delle differenze tra i diversi contesti produttivi che coesistono nel nostro Paese.
Qual è la situazione del Veneto, una delle realtà più dinamiche e vivaci dal punto di vista imprenditoriale ? In che modo l’offerta formativa presente nella regione riesce a soddisfare la domanda proveniente da aziende e lavoratori ? Che ruolo viene assumendo la figura del formatore e dell’operatore dell’agenzia di formazione ?
A queste domande fornisce una risposta questa pubblicazione che sistematizza i risultati di “Formazione continua: dall’analisi del fabbisogno alla progettazione esecutiva”, progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Veneto.

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WebcenterWEBCENTER – Manuale Buone Pratiche
DIMEG – Università degli Studi di Padova – INDUSTRIALI VENETO – S.I.A.V. s.c.a r.l. VENETO INNOVAZIONE
Edizioni Libreria Progetto Padova 2003

Il volume ha l’obiettivo di consentire l’approfondimento del significato delle buone pratiche proposte in un apposito questionario di analisi. Non analizza quindi le singole tematiche ma vuole esplicare le singole schede del questionario stesso.
Vista la diversità dei temi affrontati e in parte anche degli “stili” degli autori che hanno curato le diverse aree, anche la trattazione e la struttura dei singoli capitoli risulta differenziata.
Non ne risulta quindi una trattazione omogenea ma i singoli capitoli fanno riferimento alle relative schede.
Un breve capitolo iniziale introduce al tema del benchmarking e, in parte, alle scelte che hanno guidato la strutturazione e composizione del questionario di rilevazione riportato.

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COMPETENZE PER LO SVILUPPO
La relazione tra organizzazione e processi nelle pmi
a cura di Industriali Veneto S.I.A.V.
Franco Angeli Ed. 2003

Nel ciclo di vita delle piccole e medie imprese quasi sempre si verifica un momento critico  corrispondente alla fase in cui per sostenere i fattori di sviluppo sono necessarie nuove/ulteriori competenze sia in area tecnica che gestionale. Se l’acquisizione delle prime si rivela in genere relativamente più agevole, per le seconde possono presentarsi problemi di entità tale da bloccare il processori sviluppo stesso. Infatti la crescente complessità organizzativa richiede oggi competenze gestionali che in precedenza non si erano rivelate critiche perché supplite dall’attivismo, dal buon senso, dall’intenzionalità.
Il progetto di sistema L. 236 “Competenze per lo sviluppo” illustrato in questo libro, ha focalizzato i suoi interventi dapprima sui fattori critici di successo dell’organizzazione per procedere poi alla mappatura del ciclo di gestione dell’ordine e all’analisi delle competenze di chi operava nelle varie fasi, il tutto realizzato attraverso il lavoro di gruppo, ponendo così le basi per accompagnare il processo di miglioramento.
Intervenendo con metodologie formative di action learning è stato possibile sia favorire lo sviluppo delle competenze dei quadri aziendali coinvolti, sia realizzare il trasferimento verso altri operatori: l’offerta formativa flessibile e centrata sui problemi reali delle persone e delle organizzazioni ha indicato una possibilità di superare quelle barriere psicologiche e materiali che condizionano nel nostro Paese lo sviluppo della Formazione Continua nella piccola e media impresa.

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NUOVE FRONTIERE
Valorizzazione dei ruoli femminili nei processi di delocalizzazione produttiva
a cura diOBR Organismo Bilaterale Regionale del Veneto per la Formazione Professionale
Franco Angeli Ed. 2003

La delocalizzazione è un fenomeno che riguarda due (o più) Paesi: uno che trasferisce una o più fasi del proprio ciclo lavorativo o una intera attività economica ed uno (o più) che le riceve.
Ma il trasferimento di processi lavorativi non può avvenire se non si considerano i lavoratori ed i contesti culturali nei quali essi operano e vivono: l’organizzazione non è un semplice rapporto strumentale che assiema uomini, competenze tecniche e macchine. In essa esistono relazioni, rapporti e comportamenti e quindi modelli che influenzano (e sono influenzati) dai contesti culturali nei quali si collocano.
Nel Veneto il fenomeno della delocalizzazione ha coinvolto in maniera significativa personale femminile ai vari livelli: operativo, tecnico, imprenditoriale.
Questo libro ne esamina le conseguenze e gli effetti nella prospettiva delle pari opportunità: per quale motivo le donne scelgono (o sono costrette a seguire) l’attività che si delocalizza?.
Non solo; in passato il contatto tra culture diverse era prolungato ed i tempi di contaminazione lenti: oggi la facilità di movimento e l’ampio uso della telematica introducono nuovi criteri e modalità di confronto tra i diversi modelli culturali: come interagiscono le donne con queste nuove realtà e come le vivono in rapporto alla loro quotidianità?.
E inoltre: come si possono leggere e analizzare le diverse culture in una prospettiva di confronto e non di dominanza?.
Il libro avanza una proposta di interpretazione dell’impatto della delocalizzazione sulle donne  basata sul modello a 5 Dimensioni del prof. Gert Hofstede, puntando a superare le gerarchie del passato sul grado di sviluppo dei singoli Paesi secondo lo spirito non dell’omogeneizzazione, ma della valorizzazione delle differenze e delle particolarità.

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