Open innovation: Green lab

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Il 5 luglio u.s. si è tenuto, presso Confindustria Veneto SIAV Spa, il Comitato Tecnico Scientifico nell’ambito dell’intervento formativo “Green Lab – Open Innovation per le PMI”.
Il CTS di Confindustria Veneto SIAV si è riunito insieme ai membri dei CTS del Parco Scientifico Tecnologico Galileo, della Fondazione Bruno Kessler e di  Treviso Tecnologia, coordinatori di progetti nell’ambito dell’Avviso3/2011 di Fondimpresa.
L’ incontro congiunto si è proposto di condividere i primi esiti sull’andamento dei singoli piani e degli interventi in azienda sinora realizzati e di riflettere sull’idoneità degli approcci metodologici adottati.
In un tour de table i partecipanti hanno fornito informazioni sui propri progetti in merito a: fase di realizzazione, profilo delle aziende coinvolte, contenuti, metodologie di lavoro, audit in azienda per la definizione delle esigenze di innovazione.
Sono stati individuati alcuni elementi determinanti sulla base del monitoraggio effettuato, in particolare i proff. Brunetti, Bernardi e Chiesa hanno rilevato che:
– l’innovazione in funzione di un business green è una strategia adottata per lo più da aziende di grandi dimensioni ed è spesso troppo legata agli incentivi,
–  quando si parla di innovazione per un approccio più green è più facile che sia prevista/applicata ai prodotti piuttosto che ai processi, in modo tale da aumentare la competitività dell’azienda, orientata al consumatore prima che all’ambiente,
–  non esiste ancora una cultura di utilizzo delle metodologie per l’ambiente (es.: l’EPD – Environment Product Development, il design per environment, gli audit ambientali, l’ISO 14045).
Non si può tuttavia sottovalutare il contesto socio-economico attuale, che non favorisce percorsi o investimenti green e che prevede invece riduzione degli aiuti alle imprese.
Il trend di innovazione al momento è legato al panorama geopolitico, alla variazione nei comportamenti d’acquisto (es.: low cost), allo sviluppo tecnologico e, in riferimento ai progetti e agli interventi sin qui realizzati, all’impatto degli sforzi sul sistema.
L’ostacolo ad una politica aziendale green è troppo spesso legato ad un problema di cultura d’impresa; bisognerebbe in realtà cominciare a ragionare in termini di filiera e non solo di PMI.
Si rende ora  prioritario supportare con un’attività di orientamento quelle aziende che hanno difficoltà ad adottare interventi verso l’innovazione e per l’efficienza energetica (soprattutto se per i processi).
Bisogna puntare sul cambiamento dell’impostazione delle regole della formazione, sulla necessità di investire in Ricerca e Innovazione nelle strategie di prodotto.
Occorre prestare attenzione all’impatto delle iniziative portate avanti sino ad ora e che si intende intraprendere in futuro, individuando il target da coinvolgere per una ricaduta maggiore ed un effetto moltiplicatore.
Si è evidenziato come nella programmazione comunitaria ci sia sempre maggiore attenzione ad un’innovazione sostenibile attenta al capitale umano e come sia necessaria una rete tra i centri di ricerca così come un’azione di orientamento delle aziende verso l’innovazione. Il CTS ha sollevato inoltre l’esigenza di costituire un network di imprese che sia impegnato non solo in progetti per le PMI, ma che punti su sinergie tra le aziende che hanno già investito in innovazione e quelle che vi si stanno “affacciando”.

Per ulteriori informazioni:

Gabriella Bettiol
Elisabetta De Checchi
(area.progetti@siav.net)

 

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